L’ouverture mozartiana del Flauto Magico introduce idealmente alla bellezza classica e protoromantica del meraviglioso concerto per violino op.64 di Mendelssohn, eseguito per la prima volta nel 1864. Da allora continua ad essere fra i più amati ed eseguiti del repertorio e sembra conservare intatti la freschezza e il fascino della sua bellezza apollinea.
Richard Wagner descriverà invece la VII Sinfonia di Beethoven come “apoteosi della danza”, nella quale il compositore avrebbe attuato la fusione fra corpo e mente. Composta tra il 1811 e il 1812, mentre Beethoven si trovava in Boemia per curarsi, nella speranza di un miglioramento per la sua sordità, trasmette una sensazione di gioia contagiosa, di estasi raggiunta nella contemplazione della bellezza.
Marco Guidarini